Chiesa di San Martino / Ronco sopra Ascona

La Chiesa di San Martino a Ronco: un tesoro artistico e storico

La chiesa quattrocentesca fu costruita sui resti di una chiesa antecedente; fu consacrata per la prima volta nel 1491 e poi ancora nel 1537.

Il campanile del 1563 è attribuito a Giovanni Beretta (1500 ca.–1560 ca.) di Incella, con sovra- struttura del 1860. L’edificio è a pianta rettangolare, con coro quadrato e protiro antistante la facciata; a ridosso del prospetto nord sorge l’antico oratorio di S. Rocco, eretto attorno al 1624. L’impostazione di stampo neoclassico degli esterni risale all’inizio del XIX sec.

L’interno è riccamente decorato e vi si leggono interventi di varie epoche. Pitture murali della Bottega di Antonio da Tradate, fonte battesimale di Richard Seewald, dipinti di Antonio Ciseri, paliotti in scagliola e molti altri tesori da scoprire.

Antonio Ciseri, cenni biografici
Antonio Ciseri nacque a Ronco sopra Ascona il 25 ottobre 1821, da Giovanni Francesco (1787-1864), pittore d’ornato attivo a Firenze e in Ticino, e Caterina Materni (1803–1884). Nel 1833 il padre lo condusse con sé nel capoluogo tosca- no, dove Antonio frequentò l’Accademia dal 1834. Sotto la guida di Giuseppe Bezzuoli (1784–1855) realizzò i primi dipinti improntati al Romanticismo. I soggetti della sua pittura furono perlopiù rivolti a temi religiosi e storici, oltre che alla ritrattistica. Nel 1852 fu nominato professore all’Accademia per l’insegnamento superiore e nel 1860 fu riconosciuta ufficialmente la sua scuola privata di pit- tura. Nel 1855 sposò Cesira Bianchini (1836–1904), da cui ebbe quattro figli: Caterina Luisa (1856–1892); Francesco Giuseppe (1858–1935), che divenne a sua volta pittore, Maria Antonia (1860–1945) e Maria Pia (1865-1908). Il legame con i familiari rimasti in Ticino, in particolare con il fratel- lo Vincenzo (1829–1908), lo portò a mantenere i contatti con la sua terra d’origine. Assieme a Vincenzo Vela, per anni fu membro della Commissione d’esame delle scuole di disegno cantonali. Morì a Firenze il 7 marzo 1891 e fu sepolto nel cimitero delle Porte Sante.

Testi tratti da: scheda No 1 — www.ti.ch/ciseri
Testi a cura dell’Ufficio dei beni culturali, Bellinzona Diana Rizzi Bettoni e Giulio Foletti
www.antoniociseri.ch

 

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All’entrata, sulla sinistra, nicchia del fonte battesimale, in controfacciata, con pittura murale di Richard Seewald (1889–1976), eseguita nel 1949.

www.fondazioneseewald.ch

 

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All’entrata, sulla parete destra, sono conservati i resti di pitture murali tardogotici con i SS. Defendente e Fabriano, con un paliotto a scagliola.
 
Nella stessa posizione, si ammira il dipinto di Antonio Ciseri, raffigurante S. Antonio Abate (1860 olio su tela, 192 x 94,5 cm). La tela è stata restaurata nel 2021 in occasione dei festeggiamenti ciseriani. ll pittore dimostrò la sua gratitudine e riconoscenza al paese, regalando la pala per la chiesa parrocchiale di S. Martino: un severo santo a figura intera, frontale e simmetrico, barbuto e avvolto da una veste monacale nera e avvolgente. Condotta con modi naturalistici, ambientato nella solitudine del deserto (la palma e il teschio), il vigoroso dipinto è compaginato attorno dalla verticale del bordone, con il raffinato snodo delle mani congiunte che si appoggiano sull’immancabile tau e reggono un piccolo Crocifisso. La tela dovette piacere parecchio, tanto che il pittore fu subito incaricato dal Municipio di dipingere la pala dell’altare maggiore con il patrono, ovvero un S. Martino vescovo.
 
Gli affreschi della volta della navata e le balaustre furono donati dalla “Compagnia di Viterbo”, a conferma dell’influsso dell’emigrazione dei ronchesi verso la Toscana, così come pure la tela cinquecentesca con la Madonna e i SS. Rocco e Sebastiano, collocata in navata, proveniente da Firenze.

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Sulla destra, in alto, piccoli quadretti rappresentanti la Via Crucis, opera di Richard Seewald (1889–1976).

www.fondazioneseewald.ch

 

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Nel coro con volta a botte lunettata, stucchi e dipinti con scene della vita di S. Martino della prima metà del XVII sec.
 
Sulle pareti affreschi della Bottega di Antonio da Tradate (1465 ca.–1511 ca.), con figure di Apostoli nel registro superiore e Allegorie dei Mesi in quello inferiore, datati 1492.
 
La pala del settecentesco altare maggiore è anch’essa opera di Antonio Ciseri e raffigura il patrono S. Martino vescovo (S. Martino vescovo di Tours, 1869, olio su tela, 210,5 x 127,5 cm). La tela è stata restaurata nel 2021 in occasione dei festeggiamenti ciseriani. Essa fu eseguita su incarico del Municipio, dopo aver ricevuto in dono per la chiesa parrocchiale S. Antonio Abate, collocato all’entrata della chiesa sulla destra. Il santo, spesso rappresentato come soldato della guardia imperiale mentre taglia il suo mantello per darlo al povero appena incontrato, è raffigurato secondo un’iconografia meno consueta, ovvero nelle vesti vescovili, come da prassi rivestito dalla mitria e da un sontuoso piviale, inginocchiato nella luce divina: la tradizionale impostazione della composizione (vagamente tiepolesca) non è rinnegata dal piacevole, castigato e controllato naturalismo del disegno e dei colori. La pala, iniziata nel 1864 e terminata nel 1869, fu trasportata e collocata nella chiesa parrocchiale nel 1871.

www.antoniociseri.ch

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Pittura murale a volta, firmata STURM 1941, da autore sconosciuto.

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