Frazioni Comune di Ronco Scopra Ascona

Dal lago ai monti, zone e frazioni tutte da scoprire

La Capèla de Grupalt, datata del Seicento, si trova sulla strada per Arcegno, nella frazione di Gruppaldo. L’edificio si prolunga a monte con un bel portico, a cavallo dell’antica mulattiera che portava da Ronco a Losone. Quando si costruì la strada carrozzabile nel 1932, si ebbe la fortunata idea di fare una deviazione a destra per non toccare la cappella!

All’interno si ammira una volta a botte lunettata e un piccolo altare con un’anconetta dell’Immacolata. Oltre al valore architettonico e artistico, essa rappresenta un’interessante testimonianza storica dell’attività praticata da alcuni Ronchesi presso le dogane di Firenze e di Pistoia, durante cinque secoli. All’interno sotto il porticato c’è una lapide, forse posata verso fine ottocento, con la scritta:

“Ronco Palagnedra Rasa e coll’amica Norcia Romana che per cinque secoli ebbero il maneggio delle dogane Firenze Pistoia ALESSANDRO MOLINARI ultimo superstite pose”.

La cappella è stata donata al Comune nel novembre 2012 dalla famiglia Giuliano Sartori e dalla famiglia Daisy Spycher-Sartori.

In: Schwarz-Ammann Cornelia (2001), Ronco com’era.

Questa zona, che si estende a monte di via Gottardo Madonna fin verso il confine comunale con Ascona, un tempo era adibita alla coltivazione di uliveti e di vigneti ed era sede soltanto di pochi rustici abitati da un paio di famiglie. Dato che fino al 1641 Ronco ha fatto parte di Ascona, si ipotizza che il suo nome possa essere una trasformazione delle parole “cura di fuori”. “Cura” equivaleva una volta a “parrocchia”,  il nome dei luogo si potrebbe dunque tradurre in “parte esterna alla parrocchia di Ascona”.

Oggi, Corafòra ha perso la sua originaria funzione agricola e, col tempo, grazie anche alla sua meravigliosa posizione con vista aperta sul lago, è divenuta una zona prettamente residenziale, disseminata di ville con bellissimi giardini. Da questa frazione partono dei sentieri per delle belle passeggiate.

La frazione di Funtána Martína è abitata fin da tempi più antichi. Toccata un tempo da un progressivo spopolamento e abbandonata verso la fine del ‘800, essa riprese vita a partire dal 1923 grazie a Fritz Jordi (1885 – 1938), proveniente dalla Svizzera tedesca, assieme al figlio Pietro (1915 – 1998), diventato in seguito artista ceramista, e a una colonia di artisti, scrittori e riformisti, ispirandosi al progetto dell’amico artista liberty Heinrich Vogeler (1872 – 1942) e la comunità di artisti di Worpswede.

Proprio nel nucleo di Fontana Martina, si trova una riproduzione su ceramica eseguita da Pietro Jordi del quadro di Heinrich Vogeler Kind mit Katze, che ritrae probabilmente la figlia più giovane del primo matrimonio di Vogeler, che nell’estate del 1929 soggiornò con il marito Gustav Regler a Fontana Martina per qualche settimana.

Il nucleo, che fino agli anni ‘40 si poteva raggiungere soltanto tramite un sentiero, conserva tuttora un gran fascino grazie alla conservazione dell’architettura originale caratterizzata da molti elementi medievali, come i Ca di lórdi, un complesso che comprende quattro antiche case a torre contigue verso sud e due verso monte. Nel 1931 – 32, Fritz Jordi fu anche l’editore di 21 edizioni della rivista Halbmonatsschrift Fontana Martina, realizzate su una propria macchina da stampa a Fontana Martina, con testi illustrati da silografie dei membri della comunità.

A Fontana Martina si trovavano un tempo anche l’Oratòri de San March, risalente al 1600 e demolito nel 1948, e l’osteria Vóce del Desèrto, ora abitazione privata.

Fontana Martina Ronco

Situato sui Monti di Ronco, a ca. 1000 m di altitudine, è un nucleo di caselle di cui le più antiche datate nel 1600.

Alla Purèra, ancora oggi si trovano tracce del passato risalenti al 1643 e 1670. Si può ammirare un bell’affresco settecentesco attribuito a Giovan Maria Spigaglia, con raffigurata la Divina Pastora, su una piccola casa costruita dai Ciseri per la servitù con data 1823 sull’architrave. Alla Purèra vi soggiornavano solo Ronchesi fino agli inizi del Novecento, quando i Farinelli, proprietari di mulini ad Ascona, vi fecero costruire comode case per la villeggiatura estiva e una signora vi portò anche il proprio pianoforte! 

A circa 1000 m di altitudine, un tempo utilizzati soprattutto per la produzione di fieno, i Monti di Ronco sono oggi un apprezzato luogo di soggiorno estivo non soltanto per i turisti ma anche per gli stessi ronchesi, da dove si ammirano magnifici panorami sul lago Maggiore. 

Disseminati di piccoli nuclei abitativi, oggi riattati utilizzati soprattutto come luogo di villeggiatura. Essi sono raggiungibili a piedi, in automobile o bike.

Sui Monti è d’obbligo anche una sosta culinaria presso il Grotto Ginestra o al Grotto da Peo per gustare i piatti tipici della cucina ticinese. Oppure fermarsi all’azienda agricola del Monte di Calzo per acquistare ottimi prodotti di latte caprino. 

El Pián Carignágh in origine era un terreno patriziale strutturato su tre pianori che consisteva  in boschi e pascoli. A partire dal 1950, cioè da quando il patriziato iniziò a vendere a lotti l’intera zona a privati che in seguito vi costruirono numerose ville, questa frazione, che gode di una vista incredibile, non ha mai smesso di crescere. In questa frazione, facilmente raggiugibile sia a piedi che in automobile seguendo la strada che porta ai Monti di Ronco, si trovano due bei parchi pubblici in zona Pian Carignago e in zona Colle San Marco, quest’ultimo dotato di una piccola piscina. 

Questa frazione, il cui nome utilizzato ancora fino agli anni Quaranta in origine era Riva, divisa in due dalla strada cantonale che porta ad Ascona e Brissago, non era che un piccolo nucleo di rustici situati in prossimità del porto comunale, abitati per lo più da pescatori.

Un tempo vi erano anche alcuni mulini e, più recentemente, una fabbrica di mostarda anch’essa non più esistente. Raggiungibile anche tramite dei bei sentieri, oggi Porto Ronco, i cui rustici hanno lasciato il posto a lussuose ville, è rinomato per la sua idilliaca posizione sul lago proprio di fronte alle Isole di Brissago ed è sede di diversi alberghi e ristoranti, nonché di un imbarcadero, punto di partenza e di arrivo dei battelli che nella stagione turistica solcano le acque del Verbano e con i quali si possono raggiungere diverse località turistiche situate sia sulle rive svizzere che italiane del Lago Maggiore, come ad es. Ascona, Brissago, Vira Gambarogno, Luino, Cannobio, Verbania, Isole Borromee, ecc… A Porto Ronco è anche possibile vedere l’Oratorio della Beata Vergine al Porto o Oratòri da Riva. Chi invece fosse interessato all’arte potrà visitare l’originale galleria d’arte Galleria San Martino situata direttamente sulla strada cantonale che conduce a Brissago, nel cuore di Porto Ronco. Ricordiamo che in questa frazione si trovano anche il negozio radio-tv di Floriano Conti, l’eccezionale pescheria di Ivano Conti ed il rinomato ed esclusivo servizio di vendita o noleggio di imbarcazioni di Linneo Poroli.

Porto Ronco

  

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